“Bisogna stare attenti al pesce dopato, l’uso di sostanze chimiche per farlo sembrare fresco da parte di qualche commerciante e pescatore disonesto può creare problemi alla salute”.
Questo è la denuncia che Slow Food ha pronunciato durante la manifestazione Slow Fish (Genova 9 – 12 maggio).
In particolare Slow Food richiama l’attenzione sull’uso di una sostanza in vendita via internet in Spagna, il “cafados”, e chiede al Governo di avviare un piano nazionale di controlli nei mercati ittici contro l’uso di sostanze chimiche per la conservazione del pesce fresco.
“Da due anni registriamo l’uso del “cafados”, che in Italia è vietato.
Mescolato al ghiaccio mantiene per oltre una settimana inalterate le caratteristiche del pesce facendolo sembrare fresco.
In verità, il pesce marcisce e produce stamina che ha effetti tossici e può creare problemi gravi di salute a chi ha disturbi al cuore”.
Così Greco, responsabile scientifico di Slow Fish, che continua affermando che “Non vogliamo fare inutili allarmismi, ma la facilità di procurarsi il cafados su un sito internet spagnolo può fare crescere il fenomeno. Accanto a qualche disonesto ci può essere anche chi usa in buona fede il prodotto chimico”.
Slow Fish denuncia anche l’uso di altri prodotti chimici come l’acido borico, l’acqua ossigenata, o il monossido di carbonio che possono essere usati per fare sembrare il pesce più fresco.
Dopo la carne di cavallo nelle lasagne, ancora un nuovo allarme per i consumatori; ma sarà sempre così difficile sedersi a tavola e gustare buon cibo?
Fonte: ANSA
(Rosso e Grasso)